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Nel 2023 il mercato unico europeo compie 30 anni!

Il mercato unico dell’UE si prepara a festeggiare il suo 30° compleanno. Dalla sua creazione nel 1993, il mercato unico ha contribuito a semplificare la vita quotidiana delle persone e delle imprese, alimentando l’occupazione e la crescita in tutta l’UE. È uno dei maggiori successi dell’UE.

Di cosa si tratta

Oggi il mercato unico continua a essere la forza trainante dell’UE per affrontare nuove sfide. Può aiutare a trovare soluzioni per affrontare il cambiamento climatico, creare un approvvigionamento energetico pulito e sicuro e sostenere la digitalizzazione della nostra economia. Il mercato unico è anche la spina dorsale della resilienza dell’Europa, che le consente di emergere più forte dalla pandemia di Covid-19 e dall’attuale crisi energetica, aiutando le imprese a diversificare le proprie catene di approvvigionamento e a trovare nuove opportunità commerciali.

Quali sono i principali vantaggi del mercato unico?

Crea nuove opportunità per le persone e le imprese

Il mercato unico offre alle persone la possibilità di viaggiare e lavorare all’interno dell’UE e consente a merci, servizi e denaro di circolare quasi liberamente come all’interno di un singolo paese. Questo è diventato parte integrante della vita europea. Queste opportunità creano una scelta più ampia di prodotti e servizi per i consumatori in tutta l’UE.

Stabilisce valori e standard comuni

Un mercato unico ben funzionante richiede che tutti rispettino le stesse regole. Ecco perché i consumatori possono fidarsi che i prodotti ei servizi che acquistano in tutta l’UE sono sicuri e soddisfano i requisiti di prestazione concordati; e che le aziende rispettino le norme in materia di tutela del lavoro e dell’ambiente. Il mercato unico ci aiuta anche a proiettare questi elevati standard e valori a livello globale.

Aiuta le aziende a crescere e a superare i momenti difficili

Il mercato unico aiuta le imprese, soprattutto quelle di piccole dimensioni, ad attrarre investimenti per crescere nell’UE e nel mondo. Protegge inoltre le aziende da possibili shock alle loro catene di approvvigionamento, facilitando loro la ricerca di nuovi fornitori e partner. In questo modo, il mercato unico ha aiutato le aziende a connettersi e a superare difficoltà come la recente pandemia di COVID-19, consentendo all’Europa di fornire vaccini salvavita e guidare la risposta globale alla crisi.

Supporta la ricerca di soluzioni a nuove sfide

Il mercato unico è la migliore risposta dell’Europa per contribuire ad affrontare gli impatti dei cambiamenti climatici, sviluppare un’economia e una società più sostenibili e circolari e sfruttare appieno la rivoluzione digitale. Consente la scalabilità di soluzioni innovative in tutto il continente e aiuta l’Europa a garantire l’accesso a nuove tecnologie, materie prime critiche ed energia pulita, nonché infrastrutture, finanziamenti e competenze necessarie per questa transizione.

Principali risultati del mercato unico

Vivere e lavorare in tutta l’UE

Erasmus – uno dei maggiori successi europei, Erasmus è nato come programma di scambio di studenti e ora sostiene quasi 640 000 persone nei loro studi, tirocini o attività di volontariato all’estero (nel 2020). Inoltre, più di 11 000 giovani imprenditori hanno beneficiato di esperienze lavorative e tutoraggio in aziende di altri paesi dell’UE attraverso il programma Erasmus per giovani imprenditori.

Qualifiche professionali – Le norme del mercato unico assicurano che le qualifiche professionali di un paese siano riconosciute da un altro. Avvocati, ingegneri o persone qualificate in altre professioni regolamentate dai paesi dell’UE possono essere certi che godranno di pari opportunità in altri paesi dell’UE.

Sicurezza dei dati personali –  Il regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) dell’UE garantisce agli utenti tecnologici determinati diritti, tra cui il controllo e l’accesso ai propri dati, e persino il diritto di richiedere la cancellazione dei propri dati. Le organizzazioni sono ora obbligate a utilizzare strumenti di sicurezza come la crittografia, ove possibile, per ridurre al minimo i danni agli utenti in caso di violazione dei dati.

Vaccini

i vaccini hanno svolto un ruolo chiave nel tenere sotto controllo la pandemia di COVID-19. Una volta concesse le approvazioni mediche, l’Europa ha intensificato la produzione di vaccini per gli europei e il resto del mondo.

Fornitura di energia

Le norme dell’UE sui fornitori di energia danno potere ai consumatori, rendendo più facile per loro confrontare le offerte e cambiare fornitore di energia elettrica.

Prodotti e servizi di consumo

Le norme e gli standard dell’UE garantiscono che i prodotti di consumo come vestiti, giocattoli, cosmetici o materiali a contatto con gli alimenti siano sicuri da usare. Ad esempio, le norme sui prodotti chimici assicurano che questi prodotti non contengano sostanze chimiche nocive. Gli standard assicurano che articoli come i vestiti per bambini non contengano corde o lacci.

Efficienza energetica dei prodotti: grazie alle etichette energetiche dell’UE, i consumatori possono vedere quanta energia e acqua utilizzerà un elettrodomestico. Le norme sulla progettazione ecocompatibile assicurano inoltre che i prodotti per la casa come i frigoriferi o le lavatrici diventino più efficienti dal punto di vista energetico, contribuendo a risparmiare energia e denaro.

Diritto alla riparazione: il diritto dell’UE garantisce ai consumatori il diritto di riparare o sostituire gratuitamente i prodotti difettosi per un periodo di 2 anni.

Roaming: quando si recano in un altro paese dell’UE, i consumatori non devono pagare costi aggiuntivi per utilizzare i propri telefoni cellulari.

Caricabatterie comune: le nuove norme garantiranno che le persone saranno in grado di ricaricare i propri telefoni cellulari e altri dispositivi elettronici utilizzando un solo tipo di caricabatterie. Ciò sarà più conveniente per i consumatori e contribuirà a ridurre i rifiuti elettronici.

Imprese

Semplificare gli affari per le PMI: una rete di portali nazionali, disponibile attraverso La tua Europa, fornisce informazioni alle imprese e al pubblico in generale su come le norme dell’UE sono applicate in ciascun paese dell’UE per gli utenti transfrontalieri, nonché sui servizi di assistenza disponibili. Il sistema dovrebbe presto consentire il completamento di molte procedure amministrative completamente online, in tutti i paesi dell’UE.

Pagamenti tempestivi – Le norme dell’UE assicurano che le autorità pubbliche remunerino tempestivamente le imprese per i prodotti e i servizi che forniscono. . Per scoraggiare ulteriormente una cultura dei ritardi di pagamento, le norme attuali saranno rafforzate, in particolare per proteggere le PMI e le imprese più vulnerabili.

Appalti pubblici – Le norme dell’UE garantiscono che gli appalti delle autorità pubbliche siano aperti e trasparenti. Le autorità pubbliche sono inoltre incoraggiate ad acquistare prodotti e servizi innovativi, più puliti e più digitali, ad esempio optando per veicoli più puliti nel trasporto pubblico.   

Brevetto unitario – dopo anni di trattative, le imprese potranno presto tutelare la propria proprietà intellettuale registrando un unico brevetto europeo unitario. Il nuovo sistema renderà inoltre più facile far valere i diritti delle imprese in tribunale e, in generale, renderà più semplice ed economico per le imprese proteggere le proprie innovazioni.

Input e tecnologie fondamentali: le aziende hanno bisogno di input essenziali come materie prime critiche o tecnologie chiave come i semiconduttori per contribuire a far progredire l’inverdimento e la digitalizzazione della nostra economia. Grazie al mercato unico, l’Europa sta lavorando per ridurre le nostre dipendenze dai paesi terzi, anche attraverso l’imminente Critical Raw Materials Act, diversificando le forniture, aumentando la produzione in Europa e sostenendo il riciclaggio.

Contratti di sviluppo: chiusura dello sportello il 28 febbraio 2023

Con decreto direttoriale MIMIT del novembre 2022 è stata fissata al 28 novembre 2022 la riapertura dello sportello per la presentazione delle domande di agevolazioni a valere sulla misura dei Contratti di sviluppo. Esso rimarrà aperto fino alle ore 17.00 del 28 febbraio 2023.

Lo sportello

Con decreto direttoriale del 16 novembre 2022 è stata fissata alle ore 12:00 del 28 novembre 2022 la riapertura dello sportello per la presentazione delle domande di agevolazioni a valere sulla misura dei Contratti di sviluppo, per il sostegno di programmi coerenti con le finalità Misura M2C2 Investimento 5.1 “Rinnovabili e batterie” del PNRR.

Lo sportello, che può contare su una dotazione di 358.251.807,14 euro, rimarrà aperto fino alle ore 17.00 del 28 febbraio 2023.

Cosa sono i contratti di sviluppo

Il Contratto di sviluppo, introdotto nell’ordinamento dall’articolo 43 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, ed operativo dal 2011, rappresenta il principale strumento agevolativo dedicato al sostegno di programmi di investimento produttivi strategici ed innovativi di grandi dimensioni.



La normativa che regola lo strumento ha subito, nel corso degli anni, sostanziali modifiche volte a garantire una maggiore celerità delle procedure di accesso ed una migliore risposta alle esigenze manifestate dal tessuto produttivo nazionale.


La normativa attualmente in vigore (decreto del Ministro dello sviluppo economico del 9 dicembre 2014 e s.m.i.), valevole per il periodo di programmazione 2014-2020, consente la finanziabilità di:

  • programmi di sviluppo industriali, compresi i programmi riguardanti l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli;
  • programmi di sviluppo per la tutela ambientale;
  • programmi di sviluppo di attività turistiche che possono comprendere, per un importo non superiore al 20% degli investimenti complessivi da realizzare, programmi destinati allo sviluppo delle attività commerciali.

Nell’ambito dei suddetti programmi, lo strumento può finanziare, altresì, programmi di ricerca, sviluppo e innovazione nonché opere infrastrutturali nei limiti previsti dalla normativa di attuazione.


L’importo complessivo delle spese e dei costi ammissibili alle agevolazioni non deve essere inferiore a 20 milioni di euro, ovvero a 7,5 milioni di euro qualora il programma riguardi esclusivamente l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.

La legge 30 dicembre 2020, n. 178 (articolo 1, commi da 85 a 87), ha introdotto specifiche disposizioni finalizzate a sostenere il settore turistico facilitando, per determinate categorie di investimenti, l’accesso allo strumento agevolativo e l’integrazione settoriale[1].

Con la Direttiva del Ministro dello sviluppo economico del 19 marzo 2021 sono state fornite le opportune direttive per perseguire la corretta attuazione delle previsioni recate dalla predetta disposizione normativa ed è stata prevista la pubblicazione dell’elenco dei comuni rientranti nelle aree interne del Paese.

Soggetto gestore

La gestione dei Contratti di sviluppo è affidata all’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. – Invitalia, che opera sotto le direttive ed il controllo del Ministero dello sviluppo economico.

Destinatari

I programmi di sviluppo possono essere realizzati da una o più imprese, italiane o estere, di qualsiasi dimensione (compatibilmente con i regolamenti comunitari di volta in volta applicabili). Il programma di sviluppo può, altresì, essere realizzato in forma congiunta anche mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete di cui all’art. 3, comma 4-ter, del decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5.

Nei Contratti di sviluppo i soggetti beneficiari delle agevolazioni sono articolati in:

  • soggetto proponente, ovvero l’impresa che promuove il programma di sviluppo ed è responsabile della coerenza tecnica ed economica del programma medesimo;
  • imprese aderenti, ovvero le eventuali altre imprese che realizzano progetti di investimento nell’ambito del programma di sviluppo.

Fermo restando l’importo delle spese e dei costi ammissibili alle agevolazioni previsto per il complessivo programma di sviluppo, il programma del soggetto proponente deve presentare spese ammissibili non inferiori a 10 milioni di euro per quanto riguarda i programmi di sviluppo industriali e per la tutela ambientale; non inferiori a 3 milioni di euro per quelli che riguardano esclusivamente attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli; non inferiore a 5 milioni di euro per i programmi di sviluppo delle attività turistiche ovvero 3 milioni di euro per i programmi di sviluppo delle attività turistiche che riguardano le aree interne del Paese o il recupero e la riqualificazione di strutture edilizie dismesse.

Gli investimenti proposti dai soggetti aderenti (ivi compresi i programmi di ricerca, sviluppo e innovazione) devono presentare spese non inferiori a 1,5 milioni di euro.

Le agevolazioni

Le agevolazioni sono concesse nelle seguenti forme, anche in combinazione tra loro:

  • finanziamento agevolato, nei limiti del 75% delle spese ammissibili
  • contributo in conto interessi
  • contributo in conto impianti
  • contributo diretto alla spesa

L’entità delle agevolazioni, nel rispetto dei limiti delle vigenti norme in materia di aiuti di Stato, è determinata sulla base della tipologia di progetto, dalla localizzazione dell’iniziativa e dalla dimensione di impresa, fermo restando che l’ammontare e la forma dei contributi concedibili vengono definiti nell’ambito della fase di negoziazione.

Particolari criteri per la determinazione delle agevolazioni concedibili sono previsti, sempre in attuazione dei vigenti regolamenti comunitari, per i programmi di sviluppo per la tutela ambientale e per i programmi riguardanti l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli. Per tale ultimo settore, con decreto del Ministro dello sviluppo economico del 2 agosto 2017 sono state fornite specifiche disposizioni applicabili fino al 31 dicembre 2022.

Come funziona

Le istanze di accesso devono essere presentate all’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. – Invitalia, soggetto gestore della misura agevolativa, con le modalità e secondo i modelli indicati nella sezione dedicata del sito web dell’Agenzia.


L’Agenzia procede allo svolgimento delle attività istruttorie di competenza nel rispetto dell’ordine cronologico di presentazione delle domande di agevolazioni, tenuto conto delle risorse finanziarie disponibili.

Il decreto 2 novembre 2021 ha previsto un aggiornamento dei requisiti che i programmi di sviluppo industriali e i programmi di sviluppo di attività turistiche devono rispettare ai fini della concessione delle agevolazioni richieste.


[1] In particolare, la soglia di accesso per i programmi di sviluppo di attività turistiche, ordinariamente pari a 20 milioni di euro, è stata ridotta a 7,5 milioni di euro per i programmi di investimento che prevedono interventi da realizzare nelle aree interne del Paese ovvero il recupero e la riqualificazione di strutture edilizie dismesse. La medesima disposizione ha, inoltre, stabilito che i programmi di sviluppo riguardanti esclusivamente l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli possono essere accompagnati da investimenti finalizzati alla creazione, alla ristrutturazione e all’ampliamento di strutture idonee alla ricettività e all’accoglienza dell’utente, finalizzati all’erogazione di servizi di ospitalità, connessi alle attività di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli.

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Impianto di stoccaggio e gassificazione di GNL: è assoggettabile o meno alla procedura di VIA statale?

Con un interpello posto da Confindustria, il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (MASE), si è espresso sulla corretta qualificazione degli impianti di stoccaggio e gassificazione di GNL ai fini dell’assoggettabilità o meno alla procedura di VIA statale.

Il Tema

Confindustria, nel recente passato, aveva sottoposto al MASE un quesito circa l’applicazione della normativa statale in materia ambientale, al fine di comprendere se un impianto di stoccaggio e rigassificazione di gas naturale liquefatto (GNL), potesse essere assoggettabile alla procedura di VIA statale di cui al punto 1 – allegato II – parte II del D.lgs. n. 152/2006.

La risposta

Il Dicastero ha accolto la tesi per cui un impianto di rigassificazione e stoccaggio a servizio di un impianto industriale non ricade nella tipologia progettuale “terminale di rigassificazione di gas naturale liquefatto” di cui al punto 1 – allegato II – parte II – D.lgs 152/2006”, ossia non rientra tra gli impianti e opere soggette a Valutazione di impatto ambientale (VIA) nazionale.

Tuttavia, il Ministero segnala che, qualora l’inserimento delle unità di rigassificazione oggetto dell’interpello costituisca modifica di un impianto industriale ricadente nel campo di applicazione della VIA, occorrerà verificare l’applicazione di una delle procedure di valutazione ambientale che la norma prevede per le modifiche di progetti.

Infine, il Ministero ricorda che l’interpello afferisce ad un impianto soggetto ad Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), per cui gli aspetti inerenti alla tutela ambientale potranno essere affrontati in quella sede.

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Oneri economi impianto FER: in Puglia sono stati definiti quelli a carico dei Proponenti

Con una Delibera di Giunta Regionale (DGR), la Regione Puglia ha provveduto a chiarire quali debbono essere, nell’ambito di un impianto per produzione di energia rinnovabile, l’insieme degli oneri a carico del proponente. I dettagli dell’atto.

Le prescrizioni della DGR

Con la DGR n. 1901/2022 venne introdotto:

  • un insieme degli oneri a carico dei Proponenti il progetto di impianto per la realizzazione di energia rinnovabile;
  • l’atto unilaterale d’obbligo per la costruzione e l’esercizio di un impianto per la produzione della medesima

In tempi recenti, appunto, con ulteriore delibera in parola, pubblicata lo scorso 17 gennaio 2023[1], vengono chiarite le modalità di calcolo di suddetti oneri a carico dei proponenti[2], nella fase di avvio del procedimento di autorizzazione unica e nella fase post autorizzazione degli impianti rinnovabili, oltre al modello di atto unilaterale d’obbligo.

Gli allegati all’atto

Alla delibera sono allegati:

  • “Integrazione e Coordinamento degli oneri a carico dei proponenti” (allegato A)
  • Schema dell’atto (allegato B).

Allegato A

Con primo sono fissati:

  • gli oneri, istruttori e di monitoraggio, a carico del proponente nella fase di avvio del procedimento di autorizzazione unica ex articolo 12 del Dlgs 387/2003 e nella fase post-autorizzazione;
  • la determinazione dell’entità della fideiussione dovuta dal soggetto autorizzato a garanzia della realizzazione dell’impianto.  

[1] DGR Puglia 19 dicembre 2022, n. 1901, recante “Procedimento di autorizzazione unica di impianti a fonti rinnovabili ex articolo 12, Dlgs 387/2003 – Approvazione degli oneri economici in capo ai proponenti e dell’atto unilaterale d’obbligo.

[2] Il proponente è tenuto anche a sottoscrivere l’atto unilaterale d’obbligo nei confronti della Regione e dei Comuni interessati.

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UE: rivisto il regolamento 1013/2006 inerente la spedizione transfrontaliera dei rifiuti

Con una proposta di revisione della normativa, la UE interviene sulle modalità relative alle spedizioni transfrontaliere dei rifiuti. Importanti novità per quanto riguarda la spedizione dei rifiuti in plastica verso paesi non OCSE.

Il tema

Come evidenziato nella proposta, la Commissione sottolinea che nel 2018 il commercio globale di rifiuti ha raggiunto 182 milioni di tonnellate per un valore di circa 80,5 miliardi di euro, e che tale commercio è aumentato considerevolmente negli ultimi decenni, con un picco di quasi 250 milioni di tonnellate nel 2011.

La Commissione sottolinea come l’Unione sia un attore importante nel commercio globale di rifiuti e volumi notevoli di rifiuti vengono spediti tra gli Stati membri, ed in particolare che, nel 2020, sono stati esportati, in paesi terzi, circa 32,7 milioni di tonnellate di rifiuti, con un aumento del 75 % dal 2004 2 , per un valore di 13 miliardi di EUR.

I rottami di metalli ferrosi e non ferrosi, i rifiuti di carta, i rifiuti di plastica, i rifiuti tessili e i rifiuti di vetro rappresentano la maggior parte dei rifiuti esportati dall’UE. L’UE ha altresì importato circa 16 milioni di tonnellate, per un valore di 13,5 miliardi di EUR. Inoltre, ogni anno, circa 67 milioni di tonnellate di rifiuti vengono spediti tra gli Stati membri 3 (spedizioni intra-UE di rifiuti).

Da ultimo si sottolinea come le spedizioni transfrontaliere di rifiuti possono generare rischi per la salute umana e l’ambiente, in particolare quando non sono controllate correttamente. Allo stesso tempo, tali rifiuti hanno spesso un valore economico positivo, in particolare come materie prime secondarie che possono sostituire e ridurre la dipendenza dalle materie prime e quindi contribuire a un’economia più circolare.

La proposta

Lo scorso novembre 2022 è stata presentata dalla Commissione Europea (CE) la proposta di revisione della normativa UE sulle spedizioni di rifiuti (Regolamento 1013/2006 sulla spedizione dei rifiuti – Waste shipment regulation WSR). 

La riforma delle procedure e delle misure di controllo dell’UE sulle spedizioni di rifiuti ha i seguenti obiettivi:

  • facilitare le spedizioni all’interno dell’UE, in particolare per allineare il regolamento sulle spedizioni di rifiuti rispetto agli obiettivi dell’economia circolare;
  • assicurare che i rifiuti esportati dall’UE siano gestiti in modo ecologicamente corretto;
  • contrastare le spedizioni illegali di rifiuti intra e a partire dall’UE.

La proposta , approvata  il 17 gennaio 2023 dal Parlamento EU in seduta plenaria con larga  maggioranza, prevede di “vietare l’esportazione di rifiuti plastici verso i Paesi non OCSE (ossia Paesi non appartenenti all’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) e di eliminare gradualmente quella verso i Paesi OCSE entro i prossimi quattro anni (2024-2027), riscrivendo di fatto le regole di circolazione dei rifiuti tra Stati membri”.

Norme più severe dunque dall’Europarlamento, che sostiene il divieto di spedizione di tutti i rifiuti prodotti in UE e destinati allo smaltimento verso paesi extra UE, fatta eccezione per casi limitati, autorizzati e debitamente giustificati. 

Il testo proposto getta le basi su cui la CE svilupperà criteri uniformi per la classificazione dei rifiuti, finalizzati a garantire che le norme non vengano eluse distinguendo chiaramente, ad esempio, tra beni usati e rifiuti.  Le nuove regole includerebbero la digitalizzazione dello scambio di informazioni e documenti all’interno del mercato interno.  Inoltre, si vogliono vietare le esportazioni di rifiuti pericolosi verso Paesi non OCSE

L’esportazione di rifiuti non pericolosi destinati al recupero sarebbe concessa solo verso Paesi non OCSE che danno la loro autorizzazione e dimostrano di essere in grado di gestire i rifiuti in modo sostenibile: ciò significa che le esportazioni di tutti i rifiuti non pericolosi verso i paesi non OCSE avranno luogo a seguito di richiesta ufficiale del Paese di importare rifiuti non pericolosi dall’UE e alla dimostrazione, tramite audit indipendenti, di poterli recuperare in modo corretto.

A tale scopo, il Parlamento si attiverà per creare un iter di selezione risk-based  a livello UE, per guidare i Paesi UE nel prevenire e individuare le spedizioni illegali di rifiuti.

Sono inoltre previsti:

l’effettuazione di un monitoraggio delle esportazioni verso i Paesi OCSE e di una loro sospensione in caso di mancanza di informazioni sulla sostenibilità del trattamento negli impianti di destino;

la redazione di un elenco di questi Paesi, da aggiornare almeno su base annuale. 

Per maggiori informazioni

Di seguito il link per la consultazione approfondita della proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio: EUR-Lex – 52021PC0709 – EN – EUR-Lex (europa.eu)

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Pubblicata la graduatoria dei progetti per alcuni investimenti del PNRR

Con Decreto MASE è stata pubblicata la graduatoria delle proposte trasmesse nell’ambito del PNRR. Si tratta della linea di investimento 1.1, linea d’intervento A.

Il Decreto MASE

Con Decreto n.22 del 19/01/2023 è stata pubblicata dal MASE la Proposta di graduatoria per gli investimenti sull’Economia Circolare, relativa all’avviso del PNRR afferente all’investimento 1.1, linea d’intervento A

In particolare, il Dicastero:

  • provvede a pubblicare l’elenco delle proposte valutate e di quelle escluse relative all’Investimento 1.1 Linea d’Intervento A.
  • chiarisce che tale elenco prodotto viene acquisito e riportato a fini di trasparenza amministrativa e per l’avvio delle procedure di verifica preliminare e prodromiche all’adozione degli atti amministrativi di approvazione della graduatoria definitiva, senza alcun vincolo giuridico né costitutivo di qualsivoglia affidamento legittimo circa i risultati finali della procedura competitiva;
  • ricorda che il decreto viene pubblicato sul sito istituzionale del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica.

Per maggiori informazioni

Consultare:

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È on line il terzo volume della nuova collana dal titolo “L’Economia circolare dispiegata”, dal titolo “Organizzazione Aziendale – Circolare e sostenibile”. Il volume è dedicato a chi intende approcciare ai fondamenti dell’economia in generale e dell’economia ambientale in particolare; a quelli dell’economia aziendale ed ai concetti basilari dell’organizzazione aziendale, al marketing e alle principali forme di gestione di un Azienda, in un’ottica di sostenibilità ambientale.

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Pubblicato il  nuovo volume riguardante la normativa ambientale dedicato ai chiarimenti sulla parte IV del TUA, sulla gestione dei rifiuti dal titolo “Il testo unico ambientale – I chiarimenti sugli istituti della Parte IV relativa ai rifiuti

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Disponibile on-line, su Amazon on-line shop, il secondo volume de “L’economia circolare dispiegata”, “La gestione dei rifiuti: per Aziende, Cittadini, Enti pubblici”, dedicato a chi vuole approfondire i temi dell’economia ambientale, della gestione dei rifiuti e della relativa disciplina tariffaria, sotto un profilo economico, legislativo e tributario.

E’ in libreria e sullo shop-on line di Amazon, il mio nuovo volume dedicato alle “Procedure Autorizzative Ambientali IIa Edizione. Cosa cambia con il “Semplificazioni bis” (DL n. 77/2021/)”.

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Le “Procedure Ambientali” costituisce il primo volume della nuova collana dal titolo “L’Economia circolare dispiegata”, il visibile filo rosso che lega assieme le diverse monografie che la compongono, ciascuna delle quali è stata sviluppata con l’obiettivo di evidenziare i principi cui dovrebbero essere ispirati i modi di operare di cittadini, imprese, e pubbliche amministrazioni chiamati ad implementarli, i quali possono rendere, se correttamente attuati, “circolare” il nostro sistema economico. Per acquistare la tua copia, clicca qui!

Ministero dell’Ambiente: al via il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici

Il MASE ha pubblicato sul sito del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (PNACC). 

L’obiettivo

Il PNACC persegue l’obiettivo di fornire un quadro di indirizzo nazionale per l’implementazione di azioni finalizzate a ridurre al minimo i rischi derivanti dai cambiamenti climatici, migliorare la capacità di adattamento dei sistemi naturali, sociali ed economici nonché trarre vantaggio dalle eventuali opportunità che si potranno presentare con le nuove condizioni climatiche.

La seconda edizione

Si tratta di un aggiornamento dell’edizione rilasciata nel 2018.

Valutazione Ambientale Strategica

Nell’ambito della VAS, il PNACC sarà ora sottoposto alla consultazione pubblica prevista dalla procedura di Valutazione Ambientale Strategica.

I prossimi passaggi

Esaminate le osservazioni e conclusa la procedura di VAS, il testo andrà all’approvazione definitiva con decreto del Ministro.

Successivamente, ci sarà l’insediamento dell’Osservatorio Nazionale, che dovrà garantire l’immediata operatività del Piano attraverso l’individuazione delle azioni di adattamento nei diversi settori.

L’Osservatorio:

  • definirà le priorità;
  • individuerà i soggetti interessati;
  • le fonti di finanziamento;
  • le misure per rimuovere gli ostacoli all’adattamento.

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