Ministero dell’Ambiente: pubblicato l’avviso decreto di concessione M2C1 inv.1.1 Linea C
Dopo la realizzazione del Decreto n. 23 del 20 gennaio 2023 di concessione dei contributi a valere sulla Linea di investimento M2C1 – Inv.1.1 linea C, si è espressa la Corte dei Conti sulla legalità dell’operazione.
Il tema
Il MASE, nel mese di Gennaio 2023, aveva provveduto alla pubblicazione del Decreto di concessione, relativo alla Missione 2, Componete 1, Linea C, investimento 1.1. .
Il parere della corte dei conti
Lo scorso 16 febbraio, la Corte dei conti ha ammesso alla registrazione il suddetto decreto, relativo alla concessione dei contributi a valere sulla Linea di investimento M2C1 – Inv.1.1 linea C “Ammodernamento (anche con ampliamento di impianti esistenti) e realizzazione di nuovi impianti innovativi di trattamento/riciclaggio di materiali assorbenti ad uso personale (PAD), fanghi di acque reflue, rifiuti di pelletteria e rifiuti tessili”, plafond di 450 milioni.
Per maggiori informazioni
L’Avviso è stato pubblicato sul sito del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
ECHA: rese note le nuove restrizioni sui PFAS
Lo scorso 7 febbraio è stato pubblicato dall’ECHA il dossier relativo all’allegato XV sui PFAS, che evidenzia, fino al momento in cui verranno elencate le intenzioni e le proposte di restrizione in esse riportate.
L’oggetto delle nuove restrizioni
La proposta di restrizione riguarda i PFAS definiti come “Any substance that contains at least one fully fluorinated methyl (CF3-) or methylene (-CF2-) carbon atom (without any H/Cl/Br/I attached to it)” e le condizioni proposte sono:
- messa al bando della produzione, dell’uso e dell’immissione del mercato dei PFAS come sostanze;
- divieto di immissione dei PFAS sul mercato in un’altra sostanza, come costituenti di altre sostanze, in miscela o in articoli al di sopra di determinate concentrazioni;
- previsione di un periodo transitorio di 18 mesi per l’entrata in vigore;
- previsione di una serie di deroghe limitate nel tempo (da 5 a 12 anni);
- previsione di deroghe illimitate solo per i principi attivi in prodotti biocidi, fitosanitari e medicinali umani e veterinari;
- tutto ciò che non rientra nei due precedenti casi sarà bandito alla fine del periodo transitorio (es. food contact material per uso consumatore, padelle antiaderenti, cosmetici, prodotti per la casa, ecc.).
Consultazione pubblica
Viene previsto un periodo di consultazione pubblica sul dossier dal 22 marzo 2023, e vi sarà la possibilità di fornire commenti sino al 22 settembre 2023.
La consultazione rappresenta la possibilità per l’industria di dare informazioni all’ECHA al fine di valutare se quanto proposto nel dossier è corretto o meno, se ci sono delle mancanze, se non sono state valutate in maniera approfondita le conseguenze su un determinato comparto, se le alternative proposte non sono corrette, e così via.
Fluoropolimeri
Inoltre, con specifico riferimento ai Fluoropolimeri, vi informiamo che il Fluoropolymer Product groups (FPG) ha incaricato il consulente ERM di preparare una valutazione dell’impatto socioeconomico (SEIA) sull’importanza dei fluoropolimeri per l’economia e la società dell’UE.
Tale valutazione sarà presentata in risposta alla restrizione proposta. Per preparare questa SEIA, è essenziale che ERM riceva informazioni su sostanze, usi e prodotti, nonché sull’idoneità di potenziali alternative, nel modo più accurato e aggiornato possibile. Più solidi saranno i dati, maggiori sono le possibilità di ottenere deroghe.
Per maggior informazioni
https://echa.europa.eu/it/registry-of-restriction-intentions/-/dislist/details/0b0236e18663449b
Piccole e medie imprese: come vengono gestiti i rifiuti
Un report prodotto da Unioncamere ed Ecocerved descrive i dati relativi a produzione e avvio a gestione dei rifiuti da parte delle PMI.
Il tessuto delle piccole e medie imprese
Il fenomeno delle piccole e medie imprese in Italia è consistente. Infatti:
- esse rappresentano il 99% del totale delle aziende iscritte al Registro Imprese;
- impiegano ben il 76% della forza lavoro a livello nazionale;
- sono circa 800.000 le PMI italiane che producono rifiuti, in quantità superiore a 70 milioni di tonnellate (Mt) nel 2020 (quasi il 60% nel settore delle costruzioni e poco meno del 25% nel manifatturiero);
Perché è stato realizzato il report
Unioncamere ha realizzato, nell’ambito delle attività sulla sostenibilità avviate nel 2021, assieme ad Ecocerved ha realizzato un kit di strumenti innovativi per la valorizzazione dei dati ambientali, tramite l’incrocio con dati di tipo economico e amministrativo, che nel loro insieme costituiscono un prezioso patrimonio informativo per le Camere di commercio.
A seguito della presentazione dei risultati della sperimentazione svolta nell’ambito di un gruppo di lavoro intercamerale, si pubblica l’analisi sulle Piccole e medie imprese (PMI) nella prospettiva del nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti: in fondo alla pagina è disponibile il report dinamico, che consente a qualsiasi utente di visualizzare in modo interattivo le elaborazioni e personalizzare i risultati selezionando gli aspetti di proprio interesse[1].
I dati sulla produzione dei rifiuti delle PMI
La produzione di rifiuti delle PMI è molto rilevante se rapportata a quella delle aziende italiane di tutte le classi dimensionali; infatti, incide per quasi il 70% sul totale e risulta peraltro in crescita negli anni: si parte da 60 Mt nel 2013 a 65 Mt nel 2016, fino ad arrivare a 74 Mt nel 2019, con un aumento complessivo del +22%. Il dato relativo al 2020, invece, segna un rallentamento della tendenza e vede i rifiuti prodotti in calo rispetto all’anno precedente, ma si tratta di una dinamica presumibilmente dovuta alla situazione emergenziale legata al Coronavirus.
Focalizzando sulle micro e piccole imprese (meno di 50 addetti), la produzione ammonta a ben 46 Mt (quasi il 65% del totale proveniente da PMI) e riguarda, nella quasi totalità dei casi, rifiuti di tipo non pericoloso (97%). A livello gestionale queste imprese destinano circa il 75% dei loro rifiuti a recupero di materia, la prima opzione in ordine di preferenza secondo la gerarchia europea, e registrano una performance migliore rispetto alle medie (50-249 addetti), che si fermano al 70% e anche alle grandi (250 addetti e oltre), che sfiorano appena il 60%.
[1] L’approfondimento esclude le imprese che svolgono un’attività professionale di gestione dei rifiuti.
Pile ed accumulatori: aperto il portale per la presentazione della Comunicazione annuale 2023
Attivo dallo scorso 11 Gennaio, esso contiene i dati delle pile e accumulatori immessi sul mercato nel 2022. Serve per la presentazione della Comunicazione annuale sulle quantità di pile e accumulatori immesse sul mercato nel corso del 2022 da parte dei produttori iscritti al Registro Nazionale Pile e Accumulatori.
Che cos’è il registro Pile
Viene previsto dall’art. 14 del Decreto legislativo 20 novembre 2008, n. 188, presso il MASE.
Con esso sono elencati i soggetti tenuti al finanziamento dei sistemi di gestione dei rifiuti di pile e accumulatori.
All’interno di tale registro e’ prevista una sezione relativa ai sistemi collettivi istituiti per il finanziamento della gestione dei rifiuti di pile e accumulatori
Il produttore di pile e accumulatori può immettere sul mercato tali prodotti solo a seguito di iscrizione telematica al Registro da effettuarsi presso la Camera di commercio di competenza. Tale iscrizione deve essere effettuata, conformemente a quanto previsto dall’allegato III, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto.
Ai sensi dell’articolo 3 comma 1 punto m) considerato produttore e deve iscriversi al registro chiunque immetta sul mercato nazionale per la prima volta a titolo professionale pile o accumulatori, compresi quelli incorporati in apparecchi o veicoli, a prescindere dalla tecnica di vendita utilizzata, comprese le tecniche di comunicazione a distanza definite agli articoli 50, e seguenti, del decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, di recepimento della direttiva 97/7/CE riguardante la protezione dei consumatori in materia di contratti a distanza.
Le sanzioni
Si ricorda che, ai sensi dell’articolo 25 c. 3 del D.Lgs. 20 novembre 2008 n. 188 il produttore che, entro il 31 marzo, non comunica al registro nazionale dei soggetti tenuti al finanziamento dei sistemi di gestione dei rifiuti di pile e accumulatori i dati relativi alle pile ed accumulatori immessi sul mercato nazionale nell’anno precedente, ovvero le comunica in modo incompleto o inesatto, e’ punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 2.000 ad euro 20.000.
Le scadenze
In particolare, la scadenza per la presentazione della comunicazione, prevista dal Decreto Legislativo 188 del 2008, è il 31 marzo 2023.
La scrivania personale è accessibile dalla home page del portale www.registropile.it cliccando su Scrivania per i produttori.
L’accesso deve essere effettuato mediante CNS o SPID intestati al legale rappresentante o di altro soggetto precedentemente delegato.
Una volta fatto l’accesso la funzione da selezionare è Comunicazione Pile.
Le informazioni richieste nonché le modalità di compilazione e trasmissione, sono rimaste immutate rispetto al 2022.
Non è previsto il versamento di alcun diritto di segreteria.
La comunicazione va presentata, indicando valori pari a 0, anche se l’impresa non ha immesso alcuna quantità sul mercato.
La compilazione è assistita da funzioni di aiuto specifiche per ogni pagina.
Operative tutte le procedure per iscrizione aziende per la vendita dell’energia elettrica ai clienti finali sul mercato libero: definito l’elenco da parte del MASE
Il ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica ha reso operative le procedure per iscrizione aziende e pubblicato l’Elenco dei venditori di energia elettrica ai clienti finali sul mercato libero.
Perché pubblicare un elenco
Con decreto direttoriale MASE, viene stabilito che, ai fini dell’attività di vendita dell’energia elettrica sul mercato libero, le imprese del settore dovranno presentare domanda di iscrizione attraverso l’apposito Portale “Elenco venditori di energia elettrica-Eve”.
Il DD al decreto direttoriale regolamenta l’operatività dell’attività di vendita.
Cosa disciplina il Decreto
Con il DD, in allegato, viene altresì pubblicato l’Elenco delle imprese che al 17 novembre 2022 risultavano accreditate nel Sistema Informativo Integrato dell’Acquirente Unico, e che, in quanto già in esercizio, sono incluse provvisoriamente nell’Elenco.
Le stesse aziende potranno quindi perfezionarne l’iscrizione attestando, entro il 17 aprile 2023, il possesso dei requisiti necessari previsti dalla normativa.
Il Ministero intende rafforzare l’informazione a vantaggio degli utenti anche attraverso l’avvio di un’ampia campagna informativa istituzionale. Verrà in questo modo accompagnato il processo di sviluppo del mercato libero con la finalità di risparmiare energia e costi in bolletta. I nuovi strumenti, realizzati con il supporto di Acquirente Unico, consentiranno dunque al cittadino di scegliere la migliore offerta disponibile più adeguata al proprio profilo di consumo.
Il decreto direttoriale che disciplina l’operatività dell’elenco è stato approvato dal Direttore generale per la competitività e l’efficienza energetica, ai sensi dell’articolo 11 del Regolamento del 25 agosto 2022, n. 164, recante la disciplina dell’Elenco dei venditori di energia elettrica ai clienti finali.
Le dichiarazioni
“L’Elenco è uno strumento fondamentale per gestire il progressivo processo di liberalizzazione del mercato dell’energia – afferma il Ministro Gilberto Pichetto – contribuendo a migliorare il grado di trasparenza, conoscenza e affidabilità del mercato stesso. L’obiettivo infatti è incrementare la responsabilizzazione delle imprese e integrare gli strumenti a tutela dei consumatori, quali il portale delle offerte e il portale dei consumi gestiti dall’Acquirente Unico”.
Per ulteriori informazioni
https://www.mase.gov.it/pagina/elenco-venditori-energia-elettrica-eve