Pnrr, proposta di revisione con rimodulazione risorse
Lo scorso 27 Luglio la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha reso pubblica la bozza di proposta per la revisione del PNRR. Si tratta dell’ennesimo intervento del Governo per accelerare le procedure utili a consentire la possibiità di sfruttare le risorse finanziarie offerte dal NextGenUE.
L’ultimo intervento
La novità riguarda, in particolare, l’inserimento di un nuovo capitolo volto al perseguimento degli obiettivi legati all’iniziativa RePowerEu (adottata dall’Unione europea nel 2022 al fine di garantire la sicurezza dell’approvvigionamento dell’energia a prezzi sostenibili).
Che cos’è il PNRR?
Nella seconda metà del 2021 il Governo italiano ha adottato il “Piano nazionale ripresa e resilienza” (meglio
noto come “Parr”), quale insieme di azioni finalizzate a contrastare gli effetti negativi sul piano economico
causati dalla pandemia di Covid-19.
In particolare, gli investimenti per l’ambiente sono rinvenibili nelle seguenti missioni:
- missione 1 (Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura);
- missione 2 (Rivoluzione verde e transizione ecologica):
- missione 3 (Infrastrutture per una modalità sostenibile).
Il PIT è articolato in sei missioni, a loro volta suddivise in componenti. In tale architettura sono incastonati
gli interventi previsti dal Piano, distinguibili in due tipologie, ossia “riforme” legislative ed “investimenti”
economici. Tra gli investimenti, cosi come per le riforme, trovano collocazione misure che interessano la tematica ambientale.
Tutte le misure del PNRR (dunque sia riforme che investimenti) devono soddisfare il principio di “non arrecar[1]e danno significativo agli obiettivi ambientali” (“Do No Significant Harm”, da cui l’acronimo “Dush”) secondo valutazioni da fare ex-ante, in itinere ed ex-post. Allo scopo di assistere Amministrazioni titolari delle misure e soggetti attuatori delle stesse nell’applicazione del principio “Dnsh” la Ragioneria generale dello Stato ha adottato la circolare 30 dicembre 2021, n. 32. poi aggiornata dalla circolare 13 ottobre 2022, n. 33.
Dove interviene il Governo?
La bozza riguarda l’insieme delle modificazioni implementate nel PNRR Parr relative a ciascuna delle sei Missioni che lo compongono, con la specificazione di un elenco di misure per le quali è previsto un definanziamento, totale o parziale, dal Piano.
Tra queste le misure relative alla gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico, all’utilizzo dell’idrogeno in setton hard-to-abate, alla promozione di impianti innovativi (incluso offshore) e alla tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano.
Quali sono stati i recenti interventi governativi sul punto
Diversi sono stati gli interventi effettuati dal Governo per accelerare la realizzazione delle iniziative del Piano. In tempi recenti si segnalano:
- La definizione delle modalità operative per la presentazione di progetti di decarbonizzazione industriale con idrogeno a basso contenuto di carbonio nei settori “hard to abate”, relative alla missione 2, Componente 2, Investimento 3.2 (avviso pubblico MASE del 15 marzo 2023, n. 254);
- Pubblicazione del decreto direttoriale da parte del MASE (156 del 2 maggio 2023), relativo all’approvazione dell’avviso pubblico per la presentazione di proposte di intervento di forestazione urbana, periurbana ed extraurbana nelle Città metropolitane (Misura 2- Componente 4-Investimento 3.1);
- La creazione di una casella di posta elettronica (quesitipnrr@mase.gov.it) alla quale i soggetti attuatori beneficiari di interventi relativi alle Misure del Parr di competenza del Ministero possono inviare quesiti sui progetti approvati o presentati o sulle domande presentate (avvenuta lo scorso 10 maggio 2023);
- Definizione delle indicazioni sulle modifiche consentite ai progetti rientranti negli investimenti per la realizzazione e l’ammodernamento degli impianti rifiuti e i “progetti faro di economia circolare (Missione 2-Componenti 1-Investimenti 11 e 12)[2];
- La determinazione della disciplina per la concessione di contributi per l’installazione di impianti fotovoltaici su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale (Missione 2, Componente 1. Investimento 2.2[3]).
[1] Ex Regolamento 241/2021/Ue (Dispositivo per la ripresa e la resilienza).
[2] Ex Circolare MASE del 27 giugno 2023.
[3] Ex Dm 19 aprile 2023, pubblicato l’1.7.2023.