La gestione dei rifiuti derivanti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) si conferma un ambito di rilevanza strategica per la tutela ambientale, data la crescente diffusione di dispositivi tecnologici e la loro complessa composizione.
Il contesto della gestione RAEE e il ruolo del rapporto annuale
Il sistema nazionale italiano per la gestione dei RAEE di provenienza domestica è orchestrato dal Centro di Coordinamento RAEE (CdC RAEE), ente che aggrega i Sistemi Collettivi rappresentanti i produttori nell’ambito della loro Responsabilità Estesa. La pubblicazione annuale del Rapporto del CdC RAEE è un appuntamento chiave per valutare l’efficacia di tale sistema, offrendo un’analisi dettagliata dei flussi di raccolta e trattamento a livello nazionale. L’edizione 2024 del rapporto, focalizzata sui risultati dell’anno 2024, delinea un quadro aggiornato delle prestazioni del settore.
Risultati complessivi 2024: un’inversione di tendenza positiva
I dati salienti del 2024 indicano una ripresa incoraggiante. Attraverso i canali ufficiali coordinati dal CdC RAEE, sono state intercettate e avviate a un corretto processo di riciclo quasi 360.000 tonnellate di RAEE domestici. Tale quantitativo rappresenta un aumento del 2,5% rispetto all’anno precedente (2023), segnalando un’inversione di tendenza positiva e un ritorno a un sentiero di crescita per la raccolta. Questo progresso si riflette anche nel dato pro capite, che raggiunge i 6,07 kg per abitante, pur rimanendo una distanza considerevole dagli obiettivi più sfidanti stabiliti dall’Unione Europea.
Analisi dettagliata: performance per territorio e categorie di RAEE
Un esame più approfondito delle performance rivela tendenze significative. Sul piano geografico, la maggior parte delle regioni italiane mostra una stabilità o un incremento dei volumi raccolti, con solo tre aree in contrazione e cinque che registrano una crescita superiore al 5%. Tuttavia, le disparità territoriali rimangono marcate: la Valle d’Aosta si distingue per le elevate performance pro capite (oltre 10 kg), mentre la Campania chiude la classifica con valori notevolmente inferiori (attorno ai 3 kg). L’analisi per categorie di apparecchiature (Raggruppamenti R1-R5) mostra un aumento per i grandi elettrodomestici “bianchi” e del “freddo” (R1/R2), nonché per i piccoli dispositivi e l’elettronica di consumo (R4). Questa dinamica positiva controbilancia la flessione, considerata strutturale, nel flusso degli schermi e dei monitor (R3), la cui raccolta è ancora influenzata dagli effetti a lungo termine degli incentivi passati (“Bonus TV”) e dalla dematerializzazione dei nuovi prodotti. Le sorgenti luminose (R5) completano le categorie, sebbene non dettagliate nei dati di sintesi.
Perimetro dei dati e modalità di raccolta considerate
Occorre precisare che le cifre riportate consolidano diverse modalità di intercettazione dei RAEE, includendo i conferimenti ai centri di raccolta, il ritiro effettuato dai distributori e, dal 2022, anche i quantitativi gestiti direttamente dalle società di raccolta tramite accordi specifici con il CdC RAEE, fornendo così una rappresentazione più esaustiva dei flussi correttamente gestiti.
Prospettive future: obiettivi europei, sfide e piano d’azione del sistema
Malgrado i progressi registrati, il rapporto sottolinea che la strada verso il conseguimento degli obiettivi di raccolta europei rimane ardua. In risposta a questa sfida, il CdC RAEE e i Sistemi Collettivi hanno delineato un piano d’azione per il periodo 2024-2025. Le strategie comprendono il potenziamento della comunicazione e delle iniziative di sensibilizzazione pubblica, l’espansione della rete di raccolta tramite accordi con nuovi soggetti generatori di RAEE (come istituzioni accademiche e grandi imprese), il miglioramento delle attività di controllo sulla filiera, l’applicazione delle nuove semplificazioni normative e il consolidamento delle collaborazioni tramite il rinnovo degli Accordi di Programma con tutti gli stakeholder coinvolti.