Pubblicato il Regolamento Imballaggi
Lo scorso dicembre la UE, attraverso il Consiglio, ha approvato il nuovo regolamento Imballaggi sostenibili. Alcune delle principali novità e i prossimi passaggi legislativi per la pubblicazione.
La strategia comunitaria sugli imballaggi viene rivista verso l’alto
La UE ha varato tali norme per ridurre i rifiuti e aumentare il riutilizzo nell’UE lo scorso 22 Dicembre 2024.
Con il Regolamento, l’idea della Comunità è quella di ridurre, in modo drastico, la produzione dei rifiuti originati dall’utilizzo degli imballaggi, con particolare riferimento a quelli a prevalente composizione plastica. Nel contempo:
- vengono fissati obiettivi vincolanti di riutilizzo:
- limitato l’utilizzo di talune tipologie di imballaggio monouso;
- richiesto agli operatori economici di ridurre al minimo gli imballaggi utilizzati.
Lo scenario alla base del cambiamento
Prima di indagare alcune significative novità introdotte con l’atto, alcune considerazioni relative allo scenario di partenza.
Il mancato disaccoppiamento tra crescita della produzione dei rifiuti e riciclo dei rifiuti di imballaggio
La Comunità ha provveduto ad una novella della norma riguardante tale prodotto sulla scorta di significative preoccupazioni ambientali.
L’Unione ha mosso i primi passi verso la riforma, partendo dalla constatazione relativa al mancato disaccoppiamento tra riciclo dei rifiuti originati dall’utilizzo degli imballaggi e tassi di recupero come materia degli stessi: mediante Eurostat la UE si è resa conto che, sebbene le percentuali relativo al loro recupero fossero aumentate nell’UE, la quantità di rifiuti generati dagli imballaggi cresceva più rapidamente della quantità riciclata[1].
L’attuale direttiva UE sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio è stata adottata per la prima volta nel 1994 ed è stata rivista più volte. Stabilisce norme per prevenire e gestire i rifiuti di imballaggio negli stati membri dell’UE. Tuttavia, diverse valutazioni della direttiva hanno dimostrato che non è riuscita a ridurre gli impatti ambientali negativi degli imballaggi.
Nel 2022 la proposta di Regolamento
In questo contesto, nel novembre 2022 la Commissione ha presentato una proposta di regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio che sostituirebbe la direttiva esistente e aggiornerebbe l’attuale quadro per gli imballaggi e i rifiuti di imballaggio lungo l’intero ciclo di vita, verso un’economia circolare e un’Europa climaticamente neutra.
Il Parlamento europeo e il Consiglio hanno adottato le loro posizioni sul regolamento proposto rispettivamente a novembre e dicembre 2023. I due colegislatori hanno raggiunto un accordo provvisorio il 4 marzo 2024 dopo due cicli di negoziati informali.
La differenza tra Direttive e Regolamenti
Nel passato, la disciplina era stata regolata mediante l’utilizzo dello strumento della Direttiva Comunitaria, mentre oggi viene applicato un Regolamento. Anche questa scelta appare significativa, per via delle differenze estitenti tra le due categorie.
La prima fissa un obiettivo che tutti gli Stati membri devono raggiungere, ma lasciano libertà su come farlo; in tal senso questi adattano, letteralmente, il proprio diritto nazionale per conformarsi agli obiettivi della direttiva entro un termine stabilito. Con essa ciascun Paese può tenere conto delle specificità nazionali nell’attuazione. In definitiva con la Direttiva si armonizzano i vari diritti di ciasscuno, pur consentendo un certo grado di diversità.
Al contrario, i Regolamenti sono immediatamente applicabili, senza bisogno di recepimento nel diritto nazionale, e prevedono un applicazione nei confronti di tutti gli individui, le imprese e gli Stati membri, così come emanati, in modo tale da garantire un’applicazione uniforme del diritto in tutta l’UE.
Gli obiettivi operativi
Quadro generale
Fra i target quantitativi da raggiungere, si segnala innanzitutto, lo stabilmento di taluni obiettivi al 2030 e il 2040 circa la percentuale minima di contenuto riciclato dei prodotti, ed in particolare, fra 15 anni, il tenore di rifiuti recuperati all’interno dei rpodotti dovrà giungere al 65% per le bottiglie di plastica monouso entro il 2040.
La manovra interessa anche le limitazioni riguardanti l’’introduzione delle sostante pericolose, o ritenute complesse da gestire nel fine vita del prodotto in esame, con particolare rifeirmento alla limitazione dell’immissione sul mercato di imballaggi a contatto con gli alimenti contenenti sostanze per- e polifluorurate alchiliche ( PFAS ), laddove vengano superate determinate soglie
Vengono confermate le misure per favorire la riduzione in peso e in volume degli imballaggi ed evitando imballaggi non necessari.
Imballaggi in plastica monouso
Le nuove norme introducono restrizioni sugli imballaggi in plastica monouso per:
- frutta e verdura preconfezionate di peso inferiore a 1,5 kg;
- alimenti e bevande riempiti e consumati all’interno di hotel, bar e ristoranti;
- porzioni individuali di condimenti, salse, panna e zucchero in alberghi, bar e ristoranti;
- piccoli prodotti monouso per la cosmetica e l’igiene personale utilizzati nel settore alberghiero (ad esempio flaconi di shampoo o lozione per il corpo);
- sacchetti di plastica molto leggeri (ad esempio quelli offerti nei supermercati per la spesa sfusa).
Obiettivi di riutilizzo e obblighi di ricarica
Il regolamento stabilisce nuovi obiettivi vincolanti di riutilizzo per il 2030 e obiettivi indicativi per il 2040. Gli obiettivi variano a seconda del tipo di imballaggio utilizzato dagli operatori (ad esempio, obiettivi vincolanti del 40% per gli imballaggi per il trasporto e la vendita e del 10% per gli imballaggi raggruppati).
Secondo le nuove norme, le attività di asporto dovranno offrire ai clienti la possibilità di portare i propri contenitori da riempire con bevande calde o fredde o con cibo pronto, senza costi aggiuntivi.
Prossimi passi
L’adozione formale da parte del Consiglio odierno segna la fase finale della procedura legislativa ordinaria. Il regolamento sarà ora pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’UE ed entrerà in vigore. Il regolamento sarà applicato 18 mesi dopo la data di entrata in vigore.
[1] Nel 2022, l’UE ha generato quasi 186,5 chilogrammi di rifiuti di imballaggio a persona, di cui 36 erano imballaggi di plastica. Ciò significa che ogni giorno produciamo mezzo chilo di rifiuti di imballaggio a persona nell’UE.