Comunità europea: prosegue l’iter di approvazione del Regolamento Imballaggi
Riuso o riciclo? È questo l’interrogativo cui sta cercando di rispondere la Comunità europea nel riformare la disciplina relativa alla gestione degli imballaggi e dei relativi rifiuti. Sta andando in scena un “tira-e-molla”, tra i vari Paesi che sostengono l’una o l’altra posizione. Facciamo il punto della situazione, con i lavori di stesura del testo ancora non ultimati.
L’approvazione del testo
È stata approvata, lo scorso 22 novembre, al Parlamento Europeo, la proposta di Regolamento imballaggi e rifiuti di imballaggio (PPWR)[1].
Per chi sostiene la posizione del riciclo dei rifiuti, il risultato può essere considerato:
- come positivo per quanto riguarda le priorità sugli articoli 22 e 26;
- come negativo per la discriminazione a favore di alcuni materiali e per il cauzionamento
Rimane da sottolineare il buon risultato conseguito complessivamente, considerando la proposta della Commissione europea e la relazione iniziale della relatrice della Commissione ENVI Ries.
In merito ai singoli articoli, si segnala la seguente approvazione.
In merito (art. 22 e Allegato V) vengono ora esentate le le microimprese laddove non è tecnicamente fattibile non utilizzare imballaggi o ottenere l’accesso alle infrastrutture necessarie.
In merito all’esenzione dai divieti su base di Life Cycle Assesment per raccolta differenziata, viene confermato il testo previgente (437 e 499), e altrettanto per il 445 (esenzione per divieti HORECA su base di raccolta differenziata) e 373 (eliminazione degli atti delegati nella revisione della Commissione).
Circa gli obiettivi di riutilizzo e ricarica (art. 26), vengono attuati emendamenti per:
- imballaggi da trasporto la deroga di esclusione si limita al solo settore della carta,
- l’eliminazione delle percentuali di materiale riciclato al 2040 per imballaggi da trasporto;
- l’esenzione per operatori economici con spazio non superiore a 200 m2 comprese zone stoccaggio, l’esenzione per il latte,
- l’esenzione per le bevande analcoliche se il tasso di riciclo è dell’ 85%, l’esenzione da tutti gli obiettivi di riutilizzo sulla base di un tasso di riciclaggio dell’85%;
- la deroga paese basata su raccolta differenziata, e la previsione di esenzioni dal riuso per vino, bevande spiritose e definite dal codice nomenclatura.
Prossimi passaggi
Il Consiglio dell’UE, guidato dalla Presidenza Spagnola, sta continuando a discutere il suo testo del Regolamento con l’ambizione di adottare il suo “approccio generale” durante l’ultimo incontro del Gruppo Ambiente, previsto per il prossimo 18 dicembre. A questo proposito, segnaliamo che Confindustria sta continuando l’importante collaborazione con il MASE e la Rappresentanza Italiana presso l’unione europea, tramite i quali stiamo fornendo commenti puntuali alla discussione, basati sulla posizione del Sistema Confindustria.
[1] Gli eurodeputati hanno approvato il testo votato con 426 voti a favore, 125 contrari e 74 astenuti.
La Camera dei deputati esprime parere negativo sulla proposta UE relativa al regolamento “imballaggi”
Con un parere, la Commissione Ambiente della Camera dei Deputati esprime la propria valutazione negativa sulla proposta di regolamento sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggi. Cosa sono gli imballaggi e cosa prevede la proposta.
Cosa sono gli imballaggi
Gli imballaggi sono contenitori o materiali utilizzati per proteggere, contenere, trasportare e presentare prodotti durante il loro ciclo di vita, dalla produzione alla distribuzione e alla vendita al consumatore finale. Gli imballaggi svolgono diverse funzioni e possono essere realizzati in vari materiali, tra cui carta, cartone, plastica, vetro, metallo e legno.
Le principali funzioni degli imballaggi includono:
- Protezione: Gli imballaggi forniscono una barriera fisica per proteggere i prodotti da danni, urti, umidità, contaminazioni o qualsiasi altro fattore esterno che potrebbe compromettere la qualità o l’integrità del prodotto.
- Contenimento: Gli imballaggi contengono i prodotti in modo sicuro e ordinato, facilitando il trasporto, lo stoccaggio e la manipolazione sia durante la produzione che nella catena di distribuzione.
- Informazione: Gli imballaggi spesso contengono etichette, marchi o informazioni stampate che forniscono indicazioni sul prodotto, come ingredienti, istruzioni per l’uso, data di scadenza e informazioni di sicurezza.
- Marketing e presentazione: Gli imballaggi svolgono un ruolo importante nell’attrarre l’attenzione dei consumatori e comunicare l’immagine e il valore del marchio. Possono essere progettati in modo accattivante per attirare l’interesse dei consumatori sugli scaffali dei negozi.
- Sostenibilità: Negli ultimi anni, c’è stata una crescente attenzione verso l’uso di imballaggi sostenibili e ecocompatibili. Gli imballaggi possono essere progettati per essere riciclabili, riutilizzabili o realizzati con materiali biodegradabili, al fine di ridurre l’impatto ambientale.
È importante notare che gli imballaggi possono generare anche una quantità significativa di rifiuti, motivo per cui è essenziale promuovere strategie di gestione dei rifiuti e di riciclo per minimizzare l’impatto ambientale associato agli imballaggi.
Quali sono i punti salienti della proposta di regolamento
li obiettivi generali della presente proposta legislativa sono quelli di ridurre l’impatto ambientale negativo degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio, migliorando al contempo il funzionamento del mercato interno.
Gli obiettivi specifici sono:
- ridurre la produzione di rifiuti di imballaggio;
- promuovere un’economia circolare per gli imballaggi in modo economicamente efficace;
- promuovere l’uso di contenuto riciclato negli imballaggi.
Quali sono i punti fondamentali del parere negativo
In particolare, nel parere si specifica che si ritiene necessario, tra l’altro, che:
- la Commissione europea presenti una nuova valutazione di impatto;
- sia rivista la scelta dell’atto giuridico, ricorrendo ad una direttiva anziché ad un regolamento;
- sia consentito agli Stati membri di scegliere gli strumenti appropriati a perseguire gli obiettivi della proposta, salvaguardando gli ottimi risultati conseguiti da alcuni tra essi nel riciclo dei rifiuti da imballaggio;
- sia ampliata la lista delle applicazioni che possono essere realizzate con materiali compostabili;
- si continui a consentire l’utilizzo di imballaggi monouso sostenibili e riciclabili;
- si escludano dagli obblighi relativi al riutilizzo degli imballaggi, all’istituzione di sistemi di riutilizzo e di deposito cauzionale quegli Stati membri che riciclano elevate quantità di rifiuti da imballaggio;
- si preveda che la normativa proposta trovi applicazione non prima di 48 mesi dopo la sua entrata in vigore.
CONAI: presentate le attività del triennio 2020-23
Sono state presentate da CONAI le attività svolte nel triennio che si sta per concludere. Presentate l’11 maggio 2023 in occasione dell’Assemblea del Consorzio, descrivono un sistema di responsabilità estesa del produttore del prodotto in crescita e protagonista dell’economia italiana del riciclo.
Le iniziative sviluppate da CONAI nel triennio
Nel corso dell’ultimo triennio CONAI:
- ha presidiato la crescita dei sistemi di responsabilità estesa del produttore del prodotto, introducendo, tra le altre, il consorzio di filiera Biorepack;
- ha predisposto il nuovo Statuto.
Che cos’è il CONAI
Il CONAI, acronimo di Consorzio Nazionale Imballaggi, è un’organizzazione italiana senza scopo di lucro che opera nel settore della gestione degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio. Il suo compito principale è quello di coordinare e promuovere la raccolta differenziata, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi in Italia.
Il CONAI è stato istituito nel 1997 come risposta alle direttive europee che impongono agli Stati membri di promuovere la gestione sostenibile degli imballaggi. È composto da diverse associazioni di produttori di imballaggi, che rappresentano vari settori industriali come l’industria alimentare, la chimica, la farmaceutica e altri settori produttivi.
Le attività del CONAI includono la definizione di piani di gestione per gli imballaggi, l’organizzazione di sistemi di raccolta differenziata, il finanziamento di progetti di ricerca e sviluppo nel campo del riciclaggio degli imballaggi e la promozione di iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del riciclaggio.
Il finanziamento del CONAI proviene principalmente dai contributi pagati dagli imballaggi prodotti e messi in commercio dalle aziende associate. Questi contributi vengono utilizzati per finanziare la gestione dei rifiuti di imballaggio, compresa la raccolta, il recupero e il riciclaggio.
Che cos’è biorepack
Si tratta del Consorzio nazionale per il riciclo organico degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile, settore che rappresenta all’interno del sistema CONAI.
Tratta della gestione a fine vita degli imballaggi in bioplastica compostabile certificati EN 13432 (e delle frazioni similari) conferiti nel circuito di raccolta differenziata e di riciclo della frazione organica dei rifiuti urbani (umido).
Istituito il 26 novembre 2018 ai sensi dell’art. 223, D.Lgs. 152/2006, il Consorzio rappresenta il primo schema EPR (Responsabilità Estesa del Produttore) a operare in Europa nel settore degli imballaggi in bioplastica compostabile. Il suo campo di operatività – la filiera dell’umido domestico – rappresenta una novità assoluta anche nell’ambito del sistema CONAI.
Ha una personalità giuridica di diritto privato e è senza scopo di lucro ed opera su tutto il territorio nazionale nel rispetto dei principi dell’economia circolare e della bioeconomia.
Gli obiettivi sono quelli di raggiungere nel tempo alcuni obiettivi minimi di riciclo, in termini di peso, rispetto all’immesso sul mercato di imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile:
la quota del 50% entro il 31 dicembre 2025
la quota del 55% entro il 31 dicembre 2030.
Inoltre, Biorepack persegue l’ottimizzazione della gestione del fine vita degli imballaggi in bioplastica compostabile: dalla promozione della loro etichettatura alla loro riconoscibilità, dal corretto conferimento da parte dei cittadini nella raccolta differenziata dell’umido domestico alla garanzia del raggiungimento degli obiettivi di riciclo attraverso il compostaggio, anche mediante campagne di comunicazione specifiche.
Il nuovo statuto CONAI
Esso è venuto alla luce dopo un lungo lavoro corale e condiviso con le principali associazioni nazionali delle imprese produttrici e utilizzatrici di imballaggi.
Lo statuto CONAI è stato approvato con decreto ministeriale del 12 aprile 2022, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, Serie Generale n. 143 del 21 giugno 2022, dal Ministro della Transizione Ecologica, di concerto con il Ministro dello Sviluppo Economico, ai sensi dell’art. 224 del D.lgs. 152 del 2006.
L’approvazione da parte del Ministero della Transizione Ecologica conclude il percorso di adozione del nuovo statuto consortile approvato dall’Assemblea CONAI lo scorso 14 luglio 2021 e consolida il ruolo centrale del CONAI nel settore degli imballaggi volto ad operare in un sistema ancor più aperto che favorisce la collaborazione e la condivisione delle responsabilità tra tutti i soggetti coinvolti nella gestione degli imballaggi.
Proposta regolamento imballaggi: al via il ciclo di audizioni in Parlamento
Lo scorso 30 novembre la Commissione ha pubblicato una proposta di Regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio. Obiettivi, temi e criticità della proposta.
Gli obiettivi principali
Innanzitutto, diversi sono gli obiettivi perseguiti dalla UE con la Proposta di regolamento:
- rendere tutti gli imballaggi presenti sul mercato dell’UE riciclabili in modo economicamente vantaggioso entro il 2030;
- prevenzione e riduzione dei rifiuti di imballaggio, anche attraverso un maggior numero di sistemi di riutilizzo e di ricarica;
- aumento dell’uso di plastica riciclata negli imballaggi in modo sicuro.
Infine, vengono confermati i target 2025 e 2030 di riciclo degli imballaggi già previsti dalla normativa vigente[1].
I temi della proposta di regolamento
I temi affrontati nella proposta di regolamento riguardano:
- da un lato promuove il riciclo di alta qualità con l’obiettivo di rendere tutti gli imballaggi riciclabili entro il 2030: a questo scopo si agisce sulla progettazione ecocompatibile e sull’introduzione di tassi vincolanti di contenuto riciclato che i produttori dovranno includere nei nuovi imballaggi di plastica.
- dall’altro si promuove inoltre il riuso, creando sistemi vincolanti di vuoti a rendere su cauzione per le bottiglie di plastica e le lattine di alluminio.
La proposta normativa è in linea con il Green deal per l’Europa, il Piano d’azione per l’economia circolare ed è coerente con la direttiva 2008/98/Ce sui rifiuti, la direttiva sulla riduzione della plastica monouso 2019/904/Ue e con il regolamento 1907/2006/Ce sulla registrazione e autorizzazione delle sostanze chimiche (Reach).
Direttiva e regolamento: cosa cambia?
Per realizzare gli obiettivi stabiliti nei trattati, l’UE adotta diversi tipi di atti giuridici. Alcuni sono vincolanti, altri no. Alcuni si applicano in tutti i paesi dell’UE, altri soltanto in parte di essi.
Regolamenti
Un regolamento è un atto giuridico vincolante. Deve essere applicato in tutti i suoi elementi nell’intera Unione europea. Ad esempio, quando il regolamento dell’UE sull’abolizione delle tariffe di roaming per chi viaggia all’interno dell’UE è scaduto nel 2022, il Parlamento e il Consiglio hanno adottato un nuovo regolamento sia per migliorarne la chiarezza che per garantire l’applicazione di un approccio comune alle tariffe di roaming per altri dieci anni.
Direttive
Una direttiva è un atto giuridico che stabilisce un obiettivo che tutti i paesi dell’UE devono conseguire. Tuttavia, spetta ai singoli paesi definire attraverso disposizioni nazionali come conseguirlo. Un esempio è quello della direttiva dell’UE sulla plastica monouso, che riduce l’impatto di determinati prodotti di plastica sull’ambiente, ad esempio limitando oppure vietando l’uso di prodotti monouso come piatti, cannucce e bicchieri.
Decisioni
Una decisione è vincolante per i suoi destinatari (ad esempio un paese dell’UE o una singola impresa) ed è direttamente applicabile. Ad esempio, il 1º gennaio 2023 il Consiglio ha adottato una decisione che autorizza la Croazia ad adottare l’euro. La decisione riguarda unicamente tale paese.
Raccomandazioni
Una raccomandazione non è vincolante. Quando la Commissione ha raccomandato di migliorare la trasparenza della proprietà e salvaguardare l’indipendenza editoriale nel settore dei media, ciò non ha prodotto conseguenze sul piano giuridico. Una raccomandazione consente alle istituzioni europee di rendere note le loro posizioni e di suggerire linee di azione, senza imporre obblighi giuridici a carico dei destinatari.
Pareri
Un parere è uno strumento che permette alle istituzioni europee di esprimere la loro posizione, senza imporre obblighi giuridici ai destinatari. Un parere non è vincolante. Può essere emesso dalle principali istituzioni dell’UE (Commissione, Consiglio, Parlamento), dal Comitato delle regioni e dal Comitato economico e sociale europeo. Durante il processo legislativo i comitati formulano pareri che riflettono il loro specifico punto di vista, regionale o socioeconomico. Ad esempio, il Comitato economico e sociale europeo ha formulato un parere sulla strategia della Commissione per le piccole e medie imprese della prossima generazione.
Cosa comporta l’adozione di un regolamento
La scelta dello strumento giuridico del regolamento anziché della direttiva è il segnale che la Commissione vuole una applicazione armonizzata delle regole europee, in vigore per tutti nello stesso momento al fine anche di ridurre la distorsione della concorrenza, dando anche un segnale agli attori dei Paesi extra Ue che vogliono importare imballaggi nell’Unione.
[1] allegato E alla Parte IV, Dlgs 152/2006