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Green new deal italiano: in arrivo 750 milioni dal MISE

Il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) sta per avviare la distribuzione di ben 750 milioni alle imprese nell’ambito del progetto di finanziamento dei progetti di decarbonizzazione e dell’ economia circolare. I dettagli dell’iniziativa e le condizioni per accedere ai finanziamenti dedicati alle imprese del settore.

Il programma degli investimenti

Si tratta di uno dei programmi di investimento più ingenti, tra quelli finanziati direttamente dal Governo italiano negli ultimi anni e riguarda progetti di ricerca industriale, sviluppo sperimentale e innovazione negli ambiti di intervento del “Green new deal italiano”.

Le condizioni per accedere

Diverse le condizioni per accedere ai finanziamenti.

Perimetro oggettivo

Potranno accedere al plafond finanziario messo a disposizione dal Governo quelle imprese che svolgono attività le seguenti attività:

  • industriali;
  • agroindustriali;
  • artigiane;
  • servizi all’industria;
  • centri di ricerca.

Il finanziamento avverrà mediante agevolazioni e contributi a fondo perduto per realizzare nuovi processi produttivi, prodotti e servizi, o migliorare notevolmente quelli già esistenti.

Tipologia di obiettivo

Il finanziamento viene inoltre subordinato al raggiungimento, mediante il progetto, dei seguenti obiettivi:

  • decarbonizzazione;
  • economia circolare;
  • riduzione dell’uso della plastica e sostituzione della plastica con materiali alternativi;
  • rigenerazione urbana;
  • turismo sostenibile;
  • adattamento e mitigazione dei rischi sul territorio derivanti dal cambiamento climatico.

L’entità del progetto di investimento

Un’altra condizione significativa posta nei confronti delle aziende che vorranno accedere al fondo, viene rappresentata dall’entità minima del progetto.

In particolare, verranno finanziati i progetti che prevedono investimenti, non inferiori a 3 milioni e non superiori a 40 milioni, da realizzare sul territorio nazionale[1].

Le dichiarazioni

Il Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgietti, ha dichiarato che “Con strumenti diversi ma appartenenti ad un’unica strategia di politica industriale messa in campo dal Mise, sosteniamo le imprese italiane negli investimenti di decarbonizzazione e riconversione industriale puntando a realizzare una transizione ecologica che sia guidata dal buonsenso e non dall’ideologia”.

Inoltre, ha chiarito che “La  trasformazione green dei processi produttivi – aggiunge – è certamente un obiettivo strategico da perseguire e raggiungere, soprattutto in questo periodo dove gli effetti del conflitto in Ucraina, dal caro energia alla mancanza di materie prime, stanno mettendo a rischio la sostenibilità produttiva della nostra industria. Per questo motivo è importante avere un approccio pragmatico e costruttivo per tutelare le nostre imprese e individuare soluzioni che siano in grado di garantire un equilibrio in termini ambientali, sociali ed economici”.

Presentazione delle domande

Le imprese potranno presentare domanda:

  • anche in forma congiunta tra loro;
  • solamente mediante il sito https://fondocrescitasostenibile.mcc.it , dove sarà attivata una fase di precompilazione a partire dal prossimo 4 novembre.

La decorrenza dei termini

Le domande potranno essere inoltrate dalle ore 10 del 17 novembre.

 Maggiori informazioni

Per maggiori informazioni, potete cliccare su:

https://www.mise.gov.it/index.php/it/incentivi/green-new-deal


[1] I 750 milioni di euro sono a valere sul Fondo per la crescita sostenibile (FCS), gestito da Mediocredito Centrale, e sul Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e agli investimenti in ricerca (FRI), gestito da Cassa depositi e prestiti.

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Progetti innovativi 4.0 e risparmio energetico: dal MISE 678 milioni per le PMI

Importanti novità per le piccole e medie imprese italiane (PMI). Varato dal Ministero dello sviluppo economico (MISE) un decreto che consente alle stesse di poter veder finanziati i propri progetti, purchè favoriscano la trasformazione digitale dell’attività manifatturiera attraverso l’utilizzo di tecnologie abilitanti individuate dal piano Transizione 4.0.

Il Decreto del MISE

Con un Decreto firmato MISE vengono disciplinati i finanziamenti garantiti dal programma d’investimento europeo React-Eu e dai fondi di coesione.

In particolare, i finanziamenti previsti dal nuovo regime di aiuti sono destinati per circa 250 milioni agli investimenti da realizzare nelle regioni del Centro – Nord, mentre circa 428 milioni sono previsti per quelli nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna). Di queste risorse, una quota pari al 25% è destinata ai progetti proposti dalle micro e piccole imprese.

L’entità dei finanziamenti

L’importo massimo agevolabile per ogni investimento innovativo non potrà essere superiore a 3 milioni di euro e dovrà favorire la trasformazione digitale dell’attività manifatturiera delle Pmi attraverso l’utilizzo di tecnologie abilitanti individuate dal piano Transizione 4.0. Una particolare attenzione verrà rivolta ai progetti che puntano a favorire l’ economia circolare, la sostenibilità ambientale e il risparmio energetico.

Condizioni per l’erogazione

Le imprese che richiederanno l’agevolazione non dovranno però aver effettuato, nei due anni precedenti la presentazione della domanda, una delocalizzazione verso uno stabilimento situato in un’altra parte dello Spazio Economico Europeo (SEE) che realizzi prodotti o servizi oggetto dell’investimento, impegnandosi a non farlo anche fino ai 2 anni successivi al completamento dell’investimento stesso.

Le agevolazioni verranno concesse utilizzando le possibilità offerte dal Temporary framework comunitario.

Il decreto è stato inviato alla Corte dei Conti per la registrazione. Le PMI interessate potranno presentare domanda nei termini e nelle modalità che verranno definite con un successivo provvedimento ministeriale.

Per maggiori informazioni

https://www.ponic.gov.it/sites/PON/news/PMI_678milioni_1495117762809

Accordo per il verde urbano: 330 milioni di euro per il verde extra urbano

Previsto dal PNRR, il MITE ha sottoscritto il progetto per la tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano. Obiettivo: piantare 6,6 milioni di alberi, coinvolte 14 città metropolitane italiane.

Il progetto

Sviluppato con Ispra, Cufa, Istat e Centro interuniversitario di ricerca “Biodiversità, Servizi ecosistemi e Sostenibilità” (Cirbises) dell’Università Sapienza di Roma, esso trova le proprie fonti di finanziamento con il PNRR, misura M2C4.3-Investimento 3.1.

Si tratta di un progetto complessivo pari a 330 milioni di euro, in linea con le Strategie nazionali e dell’Unione europea.

Le motivazioni

Il progetto è stato concepito per rafforzare la salvaguardia delle città italiane, sempre più esposte ai problemi legati all’inquinamento atmosferico, all’impatto dei cambiamenti climatici e alla perdita di biodiversità, con evidenti effetti negativi sul benessere e sulla salute dei cittadini (oltre 65.000 morti premature all’anno in Italia solo per le particelle PM2,5). Ciò rende importante l’attuazione di misure volte alla sostenibilità ambientale e alla valorizzazione del territorio in ambito urbano.

Le azioni previste

Esso contempla una serie di azioni su larga scala rivolte principalmente alle quattordici città metropolitane italiane per migliorare la qualità della vita e il benessere dei cittadini attraverso lo sviluppo di boschi urbani e periurbani.

Gli obiettivi

L’obiettivo principale è quello di piantare almeno 6,6 milioni di alberi (per 6.600 ettari di foreste urbane), individuando luoghi e quantità secondo il principio di utilizzare “l’albero giusto nel posto giusto” e contribuendo a:

  • preservare e valorizzare la naturalità diffusa, la biodiversità (in linea con la Strategia europea per la biodiversità) e i processi ecologici legati a ecosistemi pienamente funzionali;
  • contribuire alla riduzione dell’inquinamento atmosferico nelle aree metropolitane, aiutando così a proteggere la salute umana;
  • contribuire a ridurre le procedure di infrazione sulla qualità dell’aria;
  • recuperare i paesaggi antropizzati, valorizzando le aree interne in diretta relazione ecologica con le aree urbanizzate (corridoi ecologici, reti ecologiche territoriali) e il sistema di aree protette presenti nelle immediate vicinanze delle aree metropolitane;
  • frenare il consumo di suolo e ripristinare i suoli utili.

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